Anno B – 21 Novembre 2021
Dn 7,13-14 – Sal 92 (93) – Ap 1,5-8 – Gv 18,33b-37
«Che cosa hai fatto?»: dov’è la tua colpa? Era in noi, e tu l’hai caricata sulle tue spalle per farci riconoscere una signoria che non usa i parametri del mondo ma quelli divini, in cui la Croce diventa Trono di Gloria eterna.
Tu, Re Innocente, Puro tra i colpevoli, muori da infame, guardando tutti noi con gli occhi dell’Amore.
Tu ci trasferisci nel tuo Amen e fai di noi un regno di sacerdoti, pronti a vivere nel continuo rendimento di grazie. Santi per vocazione, lasciamo che la nostra umanità sia toccata dal tuo Spirito, che libera e unisce, fa regnare, innalza al Dio tuo e Dio nostro, al Padre tuo e Padre nostro.
Ogni giorno possiamo scoprire la possibilità dell’Eterno, affinando tutti i sensi per riconoscerti come Presenza provvidente e Custode prezioso della nostra miseria.
Tu ci avvolgi della tua Maestà, che non appare con segni prodigiosi, ma rimane quieta e assorta nel silenzio di coloro che ti fanno nascere e venire nel mondo, come a Betlemme, nel fieno di una mangiatoia, mendicanti nel cuore del tuo santo Spirito.