Anno C – 21 Agosto 2022
Is 66,18b-21 – Sal 116 (117) – Eb 12,5-7.11-13 – Lc 13,22-30
“Sono davanti alle porte della tua chiesa
e non mi libero dai cattivi pensieri.
Ma tu, o Cristo,
che ha giustificato il pubblicano,
che hai avuto compassione della Cananea,
e hai aperto al ladrone le porte del paradiso,
aprimi il tesoro della tua bontà
e poiché mi avvicino e ti tocco,
accoglimi come la peccatrice
e l’inferma che hai guarito.
Infatti questa, avendo toccato
il lembo del tuo vestito riebbe la salute;
e quella, avendo abbracciato i tuoi piedi incontaminati,
ottenne il perdono dei peccati.
Ed io, misero, che ardisco ricevere
tutto il tuo corpo,
fa che non precipiti nel fuoco;
ricevimi invece come loro
e illumina la mia anima,
condonandomi le mie colpe
per l’intercessione della Vergine che ti generò
e delle potestà celesti;
perché sarai benedetto per tutti secoli che verranno”.
(Giovanni di Damasco, Preghiere Liturgiche, Secondo canone, testo in Patrologia greca, 96, 817 A-B)